Come lasciare ai nostri eredi foto digitali, chat, file, criptovalute: la nostra eredità digitale

Le richieste di informazioni ricevute da remoto in questi giorni dimostrano come l’emergenza COVID-19 e i pericoli ad essa connessi abbiano aumentato in ciascuno di noi la percezione del pericolo per la nostra incolumità e il senso di bisogno di pianificare in anticipo la nostra successione.

Nel nostro piccolo, con questo articolo speriamo di poter fornire a chi fosse interessato qualche suggerimento per pianificare consapevolmente la sorte del proprio patrimonio “materiale” e digitale.

Per disporre del nostro patrimonio l’unico strumento che abbiamo a disposizione è il testamento: negozio giuridico grazie al quale possiamo indirizzare verso determinati soggetti la nostra successione.

Per sapere come scrivere il tuo testamento olografo ti rimandiamo all’articolo che trovi nel nostro archivio.

Nel nostro patrimonio però non ci sono solo i soldi, oggetti, la casa o la macchina, ma anche un patrimonio digitale fatto di beni personali e patrimoniali: la nostra eredità digitale

· corrispondenza elettronica (e-mail)

· immagini (.jpg, jpeg, .bmp, ecc.)

· video (.mp4, .avi, ecc.)

· criptovalute

· documenti informatici di testo (.doc, .pdf, .txt, ecc.)

· beni digitali compravenduti on-line (non in licenza)

· programmi per elaboratore

· e-books

· nomi a dominio

· qualsiasi “dato” che sia stato creato dal defunto o su cui lo stesso poteva vantare un diritto di proprietà esclusivo e assoluto, a prescindere dalla sua incorporazione (o incorporabilità) su un supporto di memorizzazione fisico o virtuale

Sono questi i c.d. beni digitali.

In presenza di tali beni il testamento da solo non è sufficiente a garantire che pervengano agli eredi che abbiamo prescelto.

Spesso infatti per accedere a tali beni o ai personal computer, tablet o hardisk che li contengono è necessaria una password che non conosce nessuno e che, per ragioni svariate ragioni, non può essere scritta sul testamento, ovvero su un figlio di carta volante potenzialmente accessibile a chiunque.

Insieme al testamento dobbiamo quindi anche firmare un contratto e, nello specifico, un contratto di mandato post mortem exequendum.

Si tratta di un contratto attraverso il quale conferiamo ad un soggetto di nostra fiducia (un avvocato, una società specializzata, un notaio, un amico) l’incarico di consegnare le nostre password (note a tale soggetto) ai nostri eredi quando non ci saremo più.

Solo grazie alla combinazione del testamento con questo contratto potremo trasferire ai nostri eredi tutto il nostro patrimonio digitale, senza il rischio che venga perduto per sempre.

Senza di essi i nostri eredi non riusciranno ad accedere al nostro computer, al nostro smartphone o al nostro disco esterno di memoria dove abbiamo salvato tutte le nostre foto, i nostri video, i nostri documenti, i nostri messaggi e tutto andrà perduto per sempre.

Per informazioni potere contattare l’Avv. d’Arminio via Skype