Carta dei Principi dell’Ordine Avvocati Milano: linee guida per l’uso dell’IA in ambito forens

L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando profondamente la nostra società, ridefinendo processi, professioni e relazioni sociali. In questo scenario di rapida evoluzione tecnologica, il settore legale non può rimanere indifferente. Consapevole delle sfide e delle opportunità connesse all’adozione dell’IA, l’Ordine degli Avvocati di Milano ha redatto la Carta dei Principi per un uso consapevole di strumenti di intelligenza artificiale in ambito forense, conosciuta anche come HOROS.

Il termine HOROS, dal greco “confine”, richiama l’idea di delineare limiti etici e giuridici per un impiego responsabile dell’IA. La Carta, infatti, intende offrire ai professionisti del diritto e alle istituzioni un quadro chiaro e condiviso di regole e valori, capace di guidare l’innovazione senza compromettere la tutela dei diritti fondamentali.

Il ruolo dei giuristi e delle istituzioni

Secondo il Presidente dell’Ordine, Antonino La Lumia, i giuristi devono farsi pionieri di un nuovo paradigma, non limitandosi a seguire passivamente l’evoluzione tecnologica, ma contribuendo attivamente a definire i confini e le regole per un utilizzo dell’IA giusto e sostenibile. Un approccio condiviso anche da Giuseppe Vaciago, coordinatore del Tavolo AI e Giustizia, che ha sottolineato l’importanza del ruolo umano nel governo e nella supervisione dei sistemi intelligenti – il cosiddetto “human in the loop”.

Parallelamente, le istituzioni forensi sono chiamate a garantire che la trasformazione digitale non metta in discussione i diritti delle persone, ma anzi li rafforzi, creando un contesto normativo che tuteli la trasparenza e l’accesso alla giustizia.

I dieci principi fondamentali

La Carta si articola in dieci principi chiave, che rappresentano altrettante linee guida per un uso dell’IA rispettoso della dignità umana e dei valori costituzionali:

  1. Principi generali: legalità, correttezza, trasparenza e responsabilità devono sempre accompagnare l’uso dell’IA da parte degli avvocati.
  2. Dovere di competenza: i professionisti devono mantenere e sviluppare costantemente le proprie competenze, aggiornandosi sulle evoluzioni tecnologiche e giuridiche.
  3. Trasparenza: è essenziale informare chiaramente i clienti sull’uso dell’IA e sulle potenziali conseguenze sul servizio legale.
  4. Centralità della decisione umana: l’IA non deve mai sostituire il giudizio umano, ma supportarlo, evitando derive algoritmiche e automatismi non verificati.
  5. Protezione dei dati e riservatezza: i dati personali devono essere trattati solo se strettamente necessario e sempre nel rispetto delle norme vigenti.
  6. Sicurezza informatica: è fondamentale adottare misure tecniche e organizzative che proteggano i dati e le informazioni gestite dagli avvocati.
  7. Valutazione del rischio: occorre monitorare costantemente i rischi legati all’uso dell’IA e adottare misure correttive quando necessario.
  8. Diversità e sostenibilità ambientale: l’uso dell’IA deve essere inclusivo e sostenibile, evitando discriminazioni e promuovendo la tutela ambientale.
  9. Formazione continua e re-skilling: la formazione e il riqualificarsi sono strumenti indispensabili per affrontare le sfide dell’IA.
  10. Tutela del diritto d’autore: è vietato utilizzare materiali protetti senza le necessarie licenze, garantendo la corretta gestione dei diritti.

Un modello per il futuro

La Carta dei Principi rappresenta un punto di partenza per la costruzione di un modello culturale e operativo in grado di ispirare anche altre esperienze in Italia. Essa si propone come un “faro” per accompagnare l’innovazione tecnologica con un approccio etico e rispettoso dei diritti umani, in un contesto in cui l’IA si inserisce sempre più nelle pratiche forensi.

Il messaggio è chiaro: l’intelligenza artificiale può essere uno straordinario strumento di supporto e miglioramento dei servizi legali, a patto che venga governata con competenza, consapevolezza e responsabilità. In questo senso, la Carta dell’Ordine degli Avvocati di Milano si configura come un manifesto di equilibrio tra progresso tecnologico e tutela della persona, tracciando un confine – un HOROS – oltre il quale l’IA non può e non deve andare.