Il testamento intelligente: eredità digitale, blockchain e smart contracts.

La blockchain e gli smart contracts sono tecnologie che nei prossimi anni potrebbero trovare pieno utilizzo in ogni ambito economico e sociale, dunque, anche in ambito successorio.

Lo smart contract potrebbe costituire una vera e propria nuova forma di testamento, il testamento “intelligente”, ed essere utilizzato per rendere, dal momento della registrazione dell’atto di morte nella blockchain, automatica l’esecuzione del processo successorio.

In altre parole, le procedure normalmente conseguenti alla morte di una persona (quali il blocco del conto corrente, la liquidazione di un’assicurazione, lo scioglimento di un contratto intuitu personae, l’esecuzione di un contratto di mandato post mortem exequendum, il trasferimento di beni digitali), si attiverebbero automaticamente, senza necessità di intermediari (notaio, esecutore testamentario, curatore di eredità giacente, ecc.), all’avverarsi dell’evento morte grazie alla pubblicazione, rectius registrazione, sulla blockchain dello smart contract (rectius, del testamento intelligente) programmato dal testatore.

La blockchain, a sua volta, potrebbe costituire un registro “ufficiale” di informazioni legate all’eredità e, in particolare, il “luogo” di esecuzione, rectius del testamento intelligente, sì da garantire nel contempo la sua provenienza, la sua inalterabilità e la sua esistenza.

Sinteticamente, l’ipotesi applicativa potrebbe essere la seguente:

1. il testatore, attraverso un programma per elaboratore messo a disposizione su un portale accreditato, potrebbe scrivere in linguaggio macchina, previa sua identificazione tramite SPID, il proprio testamento “intelligente”, ovvero lo smart contract destinato a dare esecuzione alle proprie volontà digitali.

2. il testamento così redatto dovrebbe poi essere registrato dallo stesso testatore sulla blockchain.

3. al momento della notizia della morte, ottenuta tramite il c.d. oracolo (quale il registro anagrafico nazionale che sarà implementato nel prossimo futuro), lo smart contract andrà automaticamente in esecuzione, senza l’intermediazione di nessuno, portando a compimento le volontà testamentarie.

L’ipotesi prospettata è tecnicamente realizzabile, ma economicamente inattuabile, quantomeno allo stato attuale. Resterebbero poi in ogni caso da risolvere diverse problematiche relative a:

– la validità del testamento e le sue modifiche;

– l’impugnazione del testamento e il relativo giudizio;

– la partecipazione alla rete blockchain degli eredi e dei legatari;

– la tutela dei dati personali;

– la sopravvivenza dei fornitori del servizio;

– la sopravvivenza dei fornitori dei contenuti digitali;

– l’evoluzione tecnologica,

ragioni per le quali la soluzione proposta è senza dubbio futuristica sia dal punto di vista sociale sia, soprattutto, dal punto di vista giuridico.

Prima di potersi applicare blockchain e smart contract a un ambito del diritto così delicato e immutato nella storia come quello delle successioni, occorreranno molti anni e, in ogni caso, una tecnologia così nuova e complessa richiederà prima un passo ulteriore: l’accettazione dell’idea che il testamento possa avere una forma interamente digitale.

(Estratto da “La successione nel patrimonio digitale”, Pacini Giuridica 2020)